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Giambattista Della Porta GLI DUOI FRATELLI RIVALI Giovanni Battista Della Porta, indicato anche come Giambattista o Giovambattista Della Porta (Vico Equense, 1? novembre 1535 ? Napoli, 4 febbraio 1615), ? stato un filosofo, alchimista, commediografo e scienziato italiano. Terzo figlio di Nardo Antonio e di una patrizia della famiglia Spadafora, ricevette le basi della sua formazione culturale in casa, dove si era soliti discutere di questioni scientifiche, e dimostr? immediatamente le sue notevoli innate capacit?, che pot? sviluppare attraverso gli studi grazie alle condizioni agiate della famiglia: il padre era infatti proprietario terriero e armatore di navi. Prima il padre e poi il fratello maggiore Gian Vincenzo ebbero a partire dal 1541 la carica di scrivano di mandamento. La famiglia aveva una casa a Napoli a via Toledo (il palazzo Della Porta), una villa a Due Porte, nelle colline intorno a Napoli, e la "villa delle Pradelle" (Vico Equense). Tra i suoi maestri vi furono il classicista e alchimista Domenico Pizzimenti, e i filosofi e medici Donato Antonio Altomare e Giovanni Antonio Pisano. Nel 1558 pubblic? il Magiae Naturalis, nel 1563 un'opera di crittografia, il De Furtivis Literarum Notis, nel quale descrive il primo esempio di sostituzione poligrafica cifrata con accenni al concetto di sostituzione polialfabetica.
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Per quest'opera ? ritenuto il maggiore crittografo del Rinascimento. In questo periodo, quando gi? la sua fama si era consolidata, present? il suo libro sulla crittografia al re Filippo II di Spagna e viaggi? anche in Francia e in Italia. Del 1566 ? una pubblicazione sull'Arte del ricordare, ripubblicato poi nell'originario latino nel 1602. Della Porta aveva fondato l'Academia Secretorum Naturae (Accademia dei Segreti), per appartenere alla quale era necessario dimostrare di aver effettuato una nuova scoperta scientifica, sconosciuta al resto dell'umanit?, nell'ambito delle Scienze naturali; l'accento veniva tuttavia posto pi? sul meraviglioso che sul metodo scientifico. L'Accademia fu sospettata di occuparsi di argomenti occulti e Della Porta fu indagato dall'Inquisizione nel 1579 e l'Accademia fu chiusa per ordine papale: a Della Porta fu tuttavia concesso di continuare gli studi di scienze naturali. Tra il 1579 e il 1581 fu ospitato a Roma e quindi a Veneziae a Ferrara dal cardinale Luigi d'Este. Nel 1583 pubblic? il trattato Pomarium sulla coltivazione degli alberi da frutta e l'anno seguente un Olivetum, pi? tardi inclusi nella sua enciclopedia sull'agricoltura. Sempre nel 1583 pubblica Phytognomonica, curioso trattato sulla propriet? delle piante raffrontate con le varie parti del corpo umano. Nel 1586 pubblic? presso l'editore J. Cacchi di Vico Equense l'opera De humana physiognomonia in 4 libri sulla Fisiognomica, dedicato al cardinale Luigi d'Este, che influenzer? poi l'opera dello svizzero Johann Kaspar Lavater (1741-1801). Nel 1599 presso l'editore Tarquinio Longo di Napoli pubblic? la seconda edizione allargata a 6 libri con ampio rimaneggiamento della materia. La sua opera Fitognomica (1588) elenca le piante a seconda della localizzazione geografica. Nel 1589 la sua casa fu frequentata da Tommaso Campanella e nel 1592 rinnov? in un nuovo soggiorno a Venezia l'amicizia con Paolo Sarpi e forse conobbe anche Giordano Bruno prima del suo incarceramento. Da questa data per ordine dell'inquisitore veneziano Della Porta dovette richiedere il permesso per le sue pubblicazioni a Roma. Nel 1593 si incontr? a Padova con Paolo Sarpi e con Galileo. Nel 1601 ricevette a Napoli il nobiluomo francese Nicolas-Claude Fabri de Peiresc. Nel 1603incontr? il giovane Federico Cesi e fu invitato a Praga dall'imperatore Rodolfo II, al quale dedic? il trattato sulla Taumatologia, ora perduto. Scrisse ancora di ottica (De refractione optices, del 1589), di agricoltura (Villae, del 1592), di astronomia (Coelestis physiognomoniae del 1601), di idraulica e matematica (Pneumaticorum, del 1602), di arte militare (De munitione, del 1606), di meteorologia (De aeris transmutationibus, del 1609), e di chimica (De distillationedel 1610). L'opera sulla lettura della mano (Chirofisonomia), scritta nel 1581 sar? pubblicata solo molto dopo la sua morte nel 1677. Nel 1610 fu invitato a far parte dell'Accademia dei Lincei, appena fondata da Federico Cesi. Rivendic? senza troppa convinzione una paternit? sull'invenzione del telescopio, resa nota in quegli anni da Galileo, anch'egli membro dell'Accademia dal 1611. Fece forse parte anche di un'accademia letteraria dedicata alla letteratura dialettale napoletana (Schirchiate de lo Mandracchio e 'Mprovesante de lo Cerriglio), che sappiamo attiva nel 1614, e dell'Accademia degli Oziosi, di drammaturghi, iniziata ufficialmente nel 1611, di cui faceva parte anche il vicer? spagnolo (Pedro Fernando deo Castro, conte di Lemos). Nei suoi tardi anni raccolse esemplari rari del mondo naturale e coltiv? piante esotiche. Il suo museo privato era visitato dai viaggiatori e fu uno dei primi esempi di Museo di storia naturale, ispirando il gesuita Athanasius Kircher a radunare una simile collezione a Roma. Anche il fratello Gian Vincenzo aveva raccolto una collezione di libri, marmi e statue, mentre l'altro fratello Gian Ferrante, morto in giovane et?, aveva lasciato una collezione di cristalli ed esemplari geologici, pi? tardi venduta. Fu anche commediografo e scrisse 14 commedie in prosa, una tragicommedia, una tragedia e un dramma liturgico, che divennero fonte di numerose opere del successivo XVII secolo. Sei titoli di Della Porta erano presenti nella biblioteca di Sir Thomas Browne.画面が切り替わりますので、しばらくお待ち下さい。※ご購入は、楽天kobo商品ページからお願いします。
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