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I filosofi non hanno mai concepito le loro tesi come contingenti ad una data epoca: piuttosto, le hanno concepite come valori assoluti, applicabili in ogni tempo, con una tendenza a credere in visioni omnicomprensive del mondo, legittimate al conoscere e all'agire, senza riguardi al momento storico. Inoltre hanno giustificato ogni evidente superamento della fase sociale, convinti di conoscere i fini e i mezzi idonei per l'emancipazione, per il percorso progressivo dell' uomo e della storia. Ma noi, oggi, siamo sfiduciati dai macro-sistemi legittimati a trascendere e straripare su tutto, siamo convinti dell' inesistenza di fondamenti ultimi e unitari,. Quindi, se "esse est percipi", esistere ? essere percepiti, questo compete anche al mulino di Don Chisciotte, che sarebbe un mulino per Aristotele, riportando rigorosamente tutte le sostanze alla propria categoria, ma anche un pericoloso manipolo per il pazzo cavaliere che cos? ne percepisce l' esistenza. Infatti: possono la realt? materiale, la chimica e la fisica esaurire la conoscenza del mondo? Sei un riduzionista, per il quale tutto ? spiegato nella relazione tra fulmini e idrocarburi di quercia? Al contrario, i filosofi hanno la debolezza di voler spiegare ci? che ? incomprensibile: perci? vi invitiamo a leggere come i filosofi sviluppano un percorso logico per la phylein (amare) sophya (sapienza), cos? da riconoscere da quali reminiscenze sono influenzati gli intellettuali d' oggi.画面が切り替わりますので、しばらくお待ち下さい。
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