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Avviato agli studi di giurisprudenza dal padre ? Carlo Bersezio, un giudice di tendenze liberali ? frequenta fin da adolescente i circoli letterari della capitale sabauda. Esordisce quattordicenne con un primo lavoro teatrale, Le male lingue, che conoscer? successivamente una discreta fortuna sotto il nuovo titolo Una bolla di sapone (Milano 1876). Il suo vero esordio teatrale avviene al Carignano di Torino nella stagione 1852/1853 con i drammi Pietro Micca e Romolo in cui gli ideali patriottici venivano adattati ai canoni classici dell'arte drammatica. Quasi come una sorta di basso continuo la sua opera (per il resto fortemente debitrice a influenze d'oltralpe, da Dumas a Hugo, Balzac, Sue) ? percorsa da una vena umoristica e satirica. Assumendo nel 1854 la direzione del Fischietto, uno dei pi? importanti periodici satirici d'Italia, riscuote un'ampia notoriet?. Il capolavoro riconosciuto di Bersezio ? la commedia piccolo-borghese Le miserie 'd Mons? Travet (rappresentata a Torino al Teatro Alfieri il 4 aprile 1863 dalla compagnia di Giovanni Toselli) che ebbe a suo tempo gli elogi di Manzoni, mentre il nome del suo protagonista Travet o Travetti venne accolto nel Dizionario di Petrocchi come sinonimo di ≪piccolo burocrate≫, ≪impiegatuccio≫ ed era ancora ampiamente usato fino agli anni settanta del XX secolo. Notevole ? stata anche l'attivit? giornalistica di Bersezio, fondatore e primo direttore nel 1867 della Gazzetta Piemontese, cui aggiunse il settimanale la Gazzetta letteraria. Portavoce della piccola e media borghesia piemontese, irritata tra l'altro dal trasferimento della capitale da Torino a Firenze, Bersezio partecipa attivamente alla campagna condotta dal suo quotidiano contro la Destra e viene eletto deputato di Cuneo per la Sinistra costituzionale nella IX e X legislatura (1865-1870). Favorevole al governo di Agostino Depretis nel marzo del 1876, se ne allontan? due anni pi? tardi, in quanto contrario ai trasformismi adottati dalla prassi politica del suo tempo. Dopo il 1878, insieme con il maturare dell'interesse letterario per gli ambienti delle classi pi? povere, ambienti che gli forniscono lo spunto per ‘romanzi sociali' ispirati al naturalismo di ?mile Zola, cresce la sua sensibilit? per i problemi sociali e i contrasti di classe causati dal processo di industrializzazione che andava consolidandosi a Torino. La sua convinzione era comunque ‘liberale’ nel senso che, a suo avviso, solo un ordinato sviluppo capitalistico e industriale avrebbe portato vantaggi concreti anche alle ≪classi subalterne≫ ponendo le basi di una ≪graduale e ordinata redenzione sociale≫. Muore a Torino il 30 gennaio 1900. nella sua casa di via Belfiore. ? sepolto in una tomba di famiglia nel cimitero di Moncalieri.画面が切り替わりますので、しばらくお待ち下さい。
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