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≪Nessuno comprende realmente fino a che punto lo Zarathustra fosse connesso con l'inconscio e dunque con il destino dell'Europa in generale≫: queste parole di Jung risuonarono in un momento drammatico per la nostra storia. Erano gli anni trenta del secolo scorso e Jung, a Zurigo, si rivolgeva in inglese a un pubblico cosmopolita di un'ottantina di persone ? in primo luogo analisti praticanti, allievi che seguivano il training, un gruppo selezionato di pazienti in analisi ? riunito il mercoled? mattina per ascoltare il suo seminario su Nietzsche e intervenire con discussioni e richieste di chiarimenti, in una libera conversazione che conservava gli echi degli eventi politici e si concedeva interessanti sviamenti dal tema principale e sapide battute di spirito. Tra il 1934 e il 1939, nel dialogo settimanale con loro si offici? un rito di conoscenza che si contrapponeva nei modi e nei risultati al colossale travisamento che di Nietzsche stava operando il nazismo, spacciandolo come profeta del superuomo. Attraverso il commento puntuale a Cos? parl? Zarathustra, Jung rinsald? il suo rapporto con il pensiero di Nietzsche, che era iniziato nel 1913, subito dopo la rottura con Freud. Per diversi motivi poteva fare propria l'affermazione nietzschiana: "Io ho sempre scritto le mie opere con tutto il mio corpo e tutta la mia vita". Lottare con la psiche estremamente complessa di Nietzsche, quale traspare dal suo scritto pi? noto e in.uente, fu per Jung un'altra occasione per immergersi ancora una volta nella propria.画面が切り替わりますので、しばらくお待ち下さい。
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