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≪C’? una profonda giustizia poetica nel fatto che lo stesso giorno in cui abbiamo perduto il premio Nobel Dario Fo, Bob Dylan veniva insignito del Nobel. Si tratta di due artisti che cambiano il nostro rapporto con la parola intrecciandola con il suono, la voce, il corpo, la performance. Entrambi affondano le radici della loro creativit? nel mondo delle culture popolari: da Mistero Buffo a “Hard Rain”, sono le voci dei vagabondi e dei saltimbanchi delle campagne italiane e le voci dei braccianti neri del Delta e dei vagabondi della depressione che si impadroniscono del centro della scena e diventano nuovi linguaggi della modernit?≫. Due cantautori, su tutti gli altri, hanno dato voce al sentimento dell’America profonda, incarnandone nella maniera pi? autentica l’anima popolare: Bruce Springsteen e Bob Dylan. Dopo avere consacrato a Springsteen (e alla sua canzone ≪Badlands≫) un libro memorabile, Portelli si dedica ora a Dylan, e sceglie come emblema e protagonista del libro ≪Hard Rain≫, la canzone che Dylan incise per la prima volta nel 1962, agli esordi della sua attivit?. Non ? certo un caso se, durante la cerimonia dell’assegnazione a Dylan del premio Nobel per la letteratura 2016, la canzone che Patti Smith scelse di cantare fu proprio ≪A Hard Rain’s A-Gonna Fall≫. Ed ? ormai largamente noto il giudizio espresso dalla rivista ≪Rolling Stone≫, che l’ha definita ≪la pi? grande canzone di protesta scritta dal pi? grande autore di canzoni della sua epoca≫. Meno noto ? che Dylan ha costruito ≪Hard Rain≫ a partire da un intenso dialogo con un’antichissima ballata di tradizione orale, il ≪Testamento dell’avvelenato≫, di cui si trova traccia addirittura nell’Italia del Seicento, e che si diffuse in tutto il mondo anglosassone, col titolo di ≪Lord Randal≫, per passare poi in America attraverso i canali propri della tradizione orale. Esplorando le relazioni fra queste due canzoni, il libro mostra come il testo di Dylan si alimenti della profondit? storica incorporata nell’antica ballata, la proietti verso un immaginario contemporaneo, e li illumini entrambi. In quel momento, Dylan ? immerso nel folk revival, ma si prepara a uscirne; ? come se fosse ≪in bilico fra mondi≫, scrive Portelli, in un momento di ≪prodigioso equilibrio che neanche lui avrebbe mai pi? ritrovato con altrettanta potenza≫. Grazie a un confronto serrato con le forme della canzone narrativa popolare e della sua storia plurisecolare, il libro scava nell’immaginario di Dylan, nella sua visione della storia e del futuro, dall’incombente minaccia nucleare ai disastri ecologici del nostro tempo, mettendo in luce il rapporto che il grande folksinger intrattiene con i linguaggi della musica, della poesia, dell’industria culturale. Ne emerge una lettura di Bob Dylan la cui unicit? consiste nel collocarsi sapientemente, come solo un artista della parola cantata pu? fare, nel punto in cui si incontrano oralit? e scrittura, testo e performance, folklore e popular culture, fra la globalizzazione dei movimenti e delle culture orali e quella dell’industria culturale. Al bivio fra due possibili vie della storia, apocalisse o liberazione.画面が切り替わりますので、しばらくお待ち下さい。
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