La politica e il contratto Dalla affermazione dei valori alla negoziazione degli interessi

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≪La potenza del contratto suscita timore. Ma tutto ci? non deve indurci a trascurare che, attraverso il calcolo degli interessi, a volte spietato, il contratto ci allena alla ragionevolezza, al compromesso piuttosto che allo scontro di valori non negoziabili. Non sappiamo se la nuova strategia di incanalare il senso di ci? che vale nel solco dell’interesse e nell’arena del contratto sar? vittoriosa. Come non sappiamo se quella vittoria sarebbe fausta anzich? infausta. Assisteremo all’esito di questo esperimento, che sarebbe piaciuto a Hobbes. Forse sar? la volta del regno del contratto≫. L’accordo tra il Movimento 5 Stelle e la Lega che ha dato vita a una nuova maggioranza parlamentare ha assunto un’enfasi particolare, espressa dalla stessa scelta del nome. Il ≪contratto di governo≫ negoziato e sottoscritto tra le due formazioni politiche si ispira esplicitamente al modello contrattuale mutuato dal diritto privato. L’intesa, a prescindere persino dai suoi contenuti, vuole prefigurare gi? di per s? un diverso metodo dell’azione politica, nel contesto post-ideologico della terza Repubblica. Secondo tutta una scuola di filosofia della politica, il contratto rappresenta la forma simbolica del patto su cui si fonda la comunit? e che legittima la sovranit? dello Stato sui cittadini. Ma, nel caso del ≪contratto di governo≫, l’intesa viene stabilita non con i governati, bens? tra i governanti. L’accordo delle parti politiche si sposta cos? dal piano istituzionale a quello della negoziazione privata di interessi, sulla base di istanze di democrazia diretta che trovano la loro massima espressione nel progetto di revisione del principio costituzionale della libert? di mandato elettorale: un fortissimo elemento, quest’ultimo, di discontinuit? con il quadro istituzionale preesistente. La negoziazione di interessi sostituisce in effetti la rivendicazione di valori che era alla base del discorso politico precedente. ? chiaro lo scopo di una simile novit?: in tal modo si legittima un accordo politico tra parti che si considerano inizialmente assai distanti tra loro. Con il contratto, le promesse e le obbligazioni reciproche dei contraenti si limiterebbero alle materie effettivamente negoziate, tenendo cos? al riparo le rispettive identit? politiche. Restano da valutare tutte le implicazioni di una simile riorganizzazione dello spazio politico. E, in particolare, resta aperta pi? che mai la domanda se questa privatizzazione dell’azione di governo possa essere considerata una buona o una cattiva novella.画面が切り替わりますので、しばらくお待ち下さい。
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