Budapest 1956. La macchina del fango La stampa del PCI e la rivoluzione ungherese: un caso esemplare di disinformazione

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Budapest 1956. La macchina del fango La stampa del PCI e la rivoluzione ungherese: un caso esemplare di disinformazione

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2,400 円 (税抜き)

La prima grande insurrezione contro il sistema sovietico dopo la fine della seconda guerra mondiale si consum? in Ungheria tra il 23 ottobre e il 4 novembre 1956. Di quel lontano episodio sono noti pressoch? tutti gli sviluppi: dalla scintilla accesa con le manifestazioni studentesche a Budapest alla prima repressione all’alba del giorno successivo, dai vacillanti governi guidati da Imre Nagy al ≪fraterno≫ intervento dell’Armata Rossa. Nei confronti di quella tragica vicenda il PCI (e l’industria editoriale a esso collegata) adott? un atteggiamento fermo e intransigente, salutando benevolmente la sanguinosa repressione messa in atto dai sovietici. Ma non si limit? a questo. In realt? avvi? un’opera di capillare disinformazione ? tacendo alcuni fatti, falsificandone o distorcendone altri ? organizzata con la complicit? di tutte le sue pi? autorevoli testate. Attingendo alle pagine de ≪l’Unit?≫ e di periodici come ≪Rinascita≫, ≪Vie Nuove≫, ≪Nuovi argomenti≫, ≪Ragionamenti≫, ≪Realt? sovietica≫ e ≪Mondo Operaio≫ (rivista vicina al PSI), Alessandro Frigerio ricostruisce in questo libro la ≪macchina del fango≫ allestita a Botteghe Oscure, evidenziando non solo i dispositivi concettuali che la resero cos? efficiente ma anche il costante alimento fornito dal conformismo dottrinale di direttori, giornalisti e intellettuali di partito, pronti a mettere l’ideologia al servizio della delegittimazione della rivoluzione. Il risultato ? una sorta di antologia di diffamazioni gratuite su fantomatici infiltrati reazionari alla guida della rivolta, di falsit? spudorate sui crimini della ≪controrivoluzione≫, di accuse agli intellettuali ungheresi per non aver saputo far propria la logica totalitaria della ≪critica costruttiva≫, e agli operai magiari per la loro scarsa coscienza di classe. Sullo sfondo, il passaggio critico, dopo le rivelazioni del XX Congresso del PCUS, vissuto dalla sinistra italiana ancora pesantemente condizionata dalla supremazia del PCI sul PSI e dalla figura del suo segretario, Palmiro Togliatti, protagonista della stagione stalinista e di quella immediatamente successiva. Chiude il volume un’appendice dedicata alle circospette prese di posizione della stampa comunista italiana nei giorni della repressione della Primavera di Praga (1968). -- Prefazione di Paolo Mieli画面が切り替わりますので、しばらくお待ち下さい。
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