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Un racconto ironico e passionale, storico e meta sico sull’Italia presente e assente. Un viaggio tra storia e politica, costume e carattere, bellezza e brutture, alla ricerca di una visione dell’Italia e di un’identit? smarrita. Comizio d’amore. Voglio bene all’Italia anche se mi fa male vederla cos?. Voglio bene all’Italia anche se ? davvero malata, ma questo ? un motivo per amarla di pi?. La vedo tutt’altro che eterna e possente, la vedo fragile e assente, molto invecchiata; la vedo stanca e spaventata, la maledico, ma ? una ragione di pi? per darle il mio fi ato. Perch? l’Italia non ? solo una Repubblica. L’Italia ? mia madre. L’Italia ? mio padre. L’Italia ? il racconto in cui sono nato. L’Italia ? la lingua che parlo, il paesaggio che mi nutre, dove sono i miei morti. L’Italia sono le sue piazze, le sue chiese, le sue opere d’arte, chi la onor?. L’Italia ? la sua storia, figlia di due civilt?, romana e cristiana. L’Italia ? il mio popolo e non riesco a fare eccezioni, quelli del Nord, quelli del Sud, quelli di destra o di sinistra, i cattolici o i laici. Ho preferenze anch’io, ma non riesco a escludere per partito preso. Non escludo chi parte e nemmeno chi arriva. L’Italia ? il ragazzo che va all’estero, l’Italia ? l’immigrato che si sente italiano. Ho gerarchie d’amore; amo prima e di pi? chi mi ? pi? caro e pi? vicino, come ? naturale. Vorrei che l’Italia fossero pure i figli dei miei figli. Vorrei poi che l’Italia premiasse i migliori e punisse i peggiori, ma voglio che resti Italia. Con l’Europa o senza. Repubblica vuol dire che l’Italia ? di tutti e lo spirito pubblico prevale sull’interesse privato. Ma dire Repubblica ? troppo poco, c’? una parola pi? adatta: Patria. L’Italia ? la mia casa, ? il ritorno, ? l’infanzia, il cielo e la terra che mi coprir?. (Marcello Veneziani)画面が切り替わりますので、しばらくお待ち下さい。
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