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In questo libro di Antonio De Simone, come si pu? leggere, nei confronti di Simmel occorre constatare in primo luogo che la sua riflessione filosofico-estetica “da un lato, mira in generale a isolare un piano dell’arte, un suo mondo, per collegarlo poi in un processo dinamico agli altri piani della vita; dall’altro, il ‘problema’ dell’arte si presenta come pluralit? di problemi, ? costituito cio?, in concreto, dai problemi posti dalle singole arti, o, pi? precisamente, dalle singole opere” (Perucchi). In secondo luogo, se la riflessione sull’arte ? immanente a tutta l’opera di Simmel, ci? pone il problema di comprendere criticamente che cosa significa sostenere un’interpretazione “estetica” del suo pensiero e/o dell’“estetismo” del suo metodo: una questione (ancora “aperta” e discussa) che ? a livello storiografico ? non pu? prescindere dai suoi stessi sviluppi e significati filosofici intrinseci. La dimensione dell’estetico ? parte costitutiva del nucleo di pensiero di Simmel e perci? ineludibile per la sua comprensione. Non si tratta soltanto di considerare il rapporto di Simmel con l’arte (e con le diverse arti e le grandi personalit? artistiche) e il suo valore filosofico, sociologico e antropologico-fenomenologico, bens? di approntare una lettura della sua opera anche a partire da tale dimensione che include non solo questioni artistiche, estetologiche ed estesiologiche, ma che, tuttavia, non si lascia esaurire da esse, sapendo criticamente coniugare quell’originale congiunzione che intreccia Simmel e l’estetico nella forma dialetticamente correlata del chiasmo che si stabilisce tra l’estetico in Simmel e Simmel nell’estetico.画面が切り替わりますので、しばらくお待ち下さい。
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