De la causa, principio et uno

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De la causa, principio et uno

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316 円 (税抜き)

I cinque dialoghi del De la causa, principio et uno intendono stabilire i principi della realt? naturale. Bruno lascia da parte il problema di Dio, del quale, come causa e principio della natura, non possiamo conoscere nulla attraverso il ≪lume naturale≫, perch? esso ≪ascende sopra la natura≫ e si pu? pertanto conoscere Dio solo per ≪lume soprannaturale≫, ossia solo per fede. Forma universale del mondo ? l'anima del mondo, la cui prima e principale facolt? ? l'intelletto universale il quale ≪empie il tutto, illumina l'universo e indirizza la natura a produrre le sue specie≫: i pitagorici lo chiamano motore ed agitatore dell'universo, i platonici il fabbro del mondo, proprio perch? forma la materia dal suo interno, e dunque ? sua causa intrinseca, ma ? anche causa estrinseca, dal momento che non si esaurisce nelle cose. L'intelletto ? il ≪principio formale costitutivo de l'universo e di ci? che in quello si contiene≫ e la forma non ? altro che il principio vitale, l'anima delle cose le quali, proprio perch? tutte dotate di anima, non hanno imperfezione. La materia non ? in se stessa indifferenziata, un nulla, come hanno sostenuto tutti i filosofi, una bruta potenza, senza atto e senza perfezione, come direbbe Aristotele: questi considera l'atto la manifestazione esplicita della forma, non la forma implicita, errando, per Bruno, perch? ≪l'essere espresso, sensibile ed esplicato, non ? la principal raggion de l'attualit?, ma ? la cosa consequente et effetto di quella≫: cos? come la ragione della sostanza della materia legno non sta nell'essere, per esempio, un letto, ma nell'essere una sostanza e nell'avere una consistenza tale da poter essere qualunque cosa formata di legno. Anche se pensata senza una forma, non per questo la materia ≪come il ghiaccio ? senza calore≫ ma semmai ≪come la pregnante ? senza la sua prole, la quale la manda e la riscuote da s?

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non viene a ricever le dimensioni come di fuora, ma a cacciarle come dal seno≫. La materia ? allora il secondo principio della natura, dalla quale ogni cosa ? formata: ≪come nell'arte, variandosi in infinito le forme, ? sempre una materia medesma che persevera sotto quella, come la forma dell'albore ? una forma di tronco, poi di trave, poi di tavolo, poi di scabello, e cos? via discorrendo, tuttavolta l'esser legno sempre persevera; non altrimenti nella natura, variandosi in infinito e e succedendo l'una all'altra le forme, ? sempre una medesma la materia≫. Essa ? ≪potenza d'esser fatto, prodotto e creato≫, aspetto equivalente al principio formale che ? potenza attiva, ≪potenza di fare, di produrre, di creare≫ e non pu? esserci l'un principio senza l'altro, sicch? ≪il tutto secondo la sostanza ? uno≫. Discende da questa considerazione l'elemento fondamentale della filosofia bruniana: tutta la vita ? materia, materia infinita. Scrive infatti che, sia in atto che in potenza, sia che abbia un'estensione - sia cio? sostanza corporea - sia che non abbia estensione - e sia allora sostanza incorporea - ? pur sempre materia, e ≪tutta la differenza depende dalla contrazione a l'essere corporea e non essere corporea

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quella materia per essere attualmente tutto quel che pu? essere, ha tutte le misure, ha tutte le specie di figure e di dimensioni; e perch? le ave tutte, non ne ha nessuna, perch? quello che ? tante cose diverse bisogna che non sia alcuna di quelle particolari. Conviene, a quello che ? tutto, che escluda ogni essere particolare≫. ≪? dunque l'universo uno, infinito, immobile; una ? la possibilit? assoluta, uno l'atto, una la forma o anima, una la materia o corpo, una la cosa, uno lo ente, uno il massimo et ottimo; il quale non deve poter essere compreso; e perci? infinibile e interminabile, e per tanto infinito e interminato e per conseguenza immobile; questo non si muove localmente, perch? non ha cosa fuor di s? ove si trasporte, atteso che sia il tutto; non si genera perch? non ? altro essere che lui possa derivare o aspettare, atteso che abbia tutto l'essere; non si corrompe perch? non ? altra cosa in cui si cange, atteso che lui sia ogni cosa; non pu? sminuire o crescere, atteso che ? infinito, a cui non si pu? aggiungere, cos? ? da cui non si pu? sottrarre, per ci? che lo infinito non ha parti proporzionabili≫.画面が切り替わりますので、しばらくお待ち下さい。
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