I terroni 2.0 che lasciano il Mezzogiorno per studiare e lavorare altrove sono dei veri rivoluzionari, affermano una loro personalissima ≪dichiarazione d’indipendenza≫, rinunciando alla rete di protezione che li circonda, scegliendo di farsi artefici del proprio destino e non vivacchiare in perenne attesa del ≪posto≫, del ≪favore≫, del ≪permesso≫. Non torneranno a vivere ≪a casa≫, vi ≪scenderanno≫ per qualche giorno di vacanza e magari per una cerimonia particolare: dovunque andranno, qualsiasi traguardo professionale raggiungeranno, i terroni 2.0 continueranno a sentirsi figli del Sud, un’appartenenza che non ? un marchio da cancellare, bens? un aspetto dell’identit? quotidiana rielaborato in salsa globale. Gli appelli a non partire o a tornare sono inutili, se non dannosi. ? pi? opportuno provare a stimolare una ≪coscienza di classe≫ nell’animo di questi nuovi emigrati contemporanei, invitandoli a partecipare alla vita pubblica del Mezzogiorno anche a distanza. In una fase drammatica per la storia e l’economia nazionale, la speranza dell’Italia e del Sud deriva anche e soprattutto da questo esercito di menti brillanti: come un libero governo in esilio, hanno il compito di organizzare la resistenza culturale, diffondendo l’eresia del merito e della legalit?. Sono queste le ≪rimesse≫ che i terroni 2.0 possono spedire a casa: il know-how e una nuova forma mentis.画面が切り替わりますので、しばらくお待ち下さい。 ※ご購入は、楽天kobo商品ページからお願いします。 ※切り替わらない場合は、こちら をクリックして下さい。 ※このページからは注文できません。