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Siamo ormai abituati dalla nostra cultura alfabetica a immaginare per la scrittura il solo referente della lingua parlata. La scrittura ? per? davvero solo un medium e un codice linguistico ‘secondario’? Non ? piuttosto un codice primario, fatto di segni tracciati e di immagini? Le forme figurali storiche dei testi letterari dimostrano che la materialit? della scrittura pu? acquisire un dinamismo proprio. Nelle iniziali medievali, nella poesia figurata barocca e nella poesia concreta-visiva, la scrittura diventa una realt? autonoma, rendendo riconoscibile il campo di tensione tra carattere segnico e autoreferenzialit?. Si tratta di fenomeni accomunati da aspetti, strutture e livelli di significato ‘magici’ finora trascurati. Per i suoi stessi presupposti culturali e ideologici la critica non ha infatti mai preso in seria considerazione i prodotti letterari vicini al gioco, all’artifizio o all’incantesimo, che sono sempre parsi inficiati da fiacchezza morale e da narcisismo compositivo. La riqualificazione del concetto di magia consente invece di analizzare la valenza specifica delle produzioni verbovisive per l’esperienza cognitiva ed estetica.画面が切り替わりますので、しばらくお待ち下さい。
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