Il naufragio di ?ostakovi? Arte e cultura sovietica negli anni del terrore staliniano

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Il naufragio di ?ostakovi? Arte e cultura sovietica negli anni del terrore staliniano

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1,400 円 (税抜き)

La mattina 28 gennaio del 1936 Dmitrij ?ostakovi? ? che in quel momento si trova ad Archangelsk ? sfoglia febbrilmente l’edizione della Pravda. A pagina 3 c’? un editoriale non firmato dal titolo Caos invece di musica. Per la maggior parte dei lettori quel titolo non vuol dire nulla. Per lui invece ? una pietra tombale sulla sua carriera di enfant prodige della musica sovietica. Due giorni prima era andata in scena a Mosca al Teatro Bol’?oj una replica dell’opera che lo ha reso famoso in tutto il mondo. Si tratta di Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk, quattro atti ispirati all’omonima novella di Nikolaj Leskov. Allo spettacolo del Bol’?oj sono presenti Molotov, Mikojan e ?danov, l’arbitro dell’ortodossia culturale comunista. Ma soprattutto ? presente Stalin, incuriosito da quella musica che tutto il mondo onora. Inaspettatamente, al terzo atto Stalin abbandona il palco. Non era mai accaduto prima. ? un naufragio, ma ?ostakovi? lo capir? due giorni pi? tardi. L’editoriale della Pravda ? spietato e nessuno dubita che sia vergato dallo stesso Stalin, che preferisce Mozart e Beethoven alle astruserie della modernit?: ≪Fin dalle prime battute il pubblico e assalito da un’ondata di sonorit? volutamente confuse e discordanti, un formalismo che accarezza il gusto morboso del pubblico borghese con una musica inquieta e nevrastenica≫. Da quel momento il “nemico della patria” ?ostakovi? attender? ogni notte davanti alla porta di casa l’arrivo di una Zil nera per essere tradotto alla Lubjanka e fucilato, come accadr? al suo amico regista Mejerchol’d e al maresciallo Tucha?evskij, l’eroe dell’Armata Rossa che ha avuto l’incauta idea di difenderlo. Per il resto della vita, ?ostakovi? rester? segnato da quell’incubo che lo trasforma ? come egli stesso riconoscer?? ≪in una marionetta, un pupazzo di carta appeso a un filo≫. Ma ?ostakovi? e solo uno dei tanti precipitati nel buio abisso del terrore staliniano. Insieme a milioni di anonimi innocenti in quei terribili anni sparirono nelle purghe di Stalin tante voci illustri, da Osip Mandel’?tam a Isaak Babel, mentre altri chinavano il capo ridotti al silenzio, come Anna Achmatova, Aleksandr Blok, Vasilij Grossman, Maksim Gor’kij, Marina Cvetaeva, Michail Bulgakov, Boris Pasternak, Sergej ?jzen?tejn, o venivano costretti all’esilio o indotti a un gesto fatale come Vladimir Majakovskij. Questa e la loro storia.画面が切り替わりますので、しばらくお待ち下さい。
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