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Ci sono i beni privati e i beni pubblici, che sono da sempre al centro degli interessi degli economisti; e poi, per?, ci sono i beni comuni. Questi beni, l'acqua che beviamo, la qualit? dell'aria che respiriamo, le foreste, i pesci del mare, molti diritti di cui godiamo o dovremmo godere, il senso civico di chi paga le tasse, il clima di fiducia nel quale lavoriamo e viviamo, sono beni che stanno a met? tra beni privati e beni pubblici. Da questa loro natura "ibrida" scaturisce anche la loro fragilit?. La pi? profonda trasformazione che la nostra societ? sta vivendo in questi decenni pu? essere descritta proprio come il passaggio dall'era dei beni privati a quella dei beni comuni. Nella dopo-modernit?, la presenza dei commons ? e sar? sempre pi? la regola e non l'eccezione, e la qualit? del nostro sviluppo risulter? sempre meno legata alla quantit? di beni privati consumati e sempre pi? alla quantit? e alla qualit? di "beni comuni" che riusciremo a preservare e valorizzare. In queste pagine l'economista Vittorio Pelligra mostra come sia possibile "curare le radici", mitigare le tragedie dei beni comuni a cui assistiamo continuamente, alleviare le patologie della fiducia, che prendono la forma di opportunismo, diffidenza e tradimento. Questa cura nasce dalle scelte e dall'impegno dei singoli ma per essere veramente efficace deve, necessariamente, trasformarsi in norme, leggi e istituzioni.画面が切り替わりますので、しばらくお待ち下さい。
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