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Dipinti antichi e contemporanei, e pi? in generale le superfici pittoriche di manufatti artistici di varia natura, possono spesso mostrare alta suscettibilit? all’acqua per una variet? di cause. Come conseguenza di questa interazione, possono insorgere questi fenomeni su scala sia micro- che macro-scopica: ‘leaching’ dei componenti, sbiancamento, deformazione e craquelure, rigonfiamento fino a disgregazione dello strato, parziale solubilizzazione. Ulteriori fattori di suscettibilit? possono essere presenti in strati diversi da quello pittorico: in particolare lo strato preparatorio, per il suo carattere fortemente idrofilo, o il supporto stesso (carta, tela, legno). Si verifica allora un problema di compatibilit?, quando la pulitura a secco non sia sufficientemente efficace, o non sia fattibile per fragilit? meccanica, e diventi inevitabile ricorrere all’ambiente acquoso. Molti ricercatori e conservatori nel mondo si sono focalizzati su questo problema, alcuni affrontando pi? la definizione delle condizioni appropriate dell’ambiente acquoso (pH, tipo e concentrazione degli ioni, ‘additivi’ come tensioattivi, chelanti ed enzimi) ed altri invece il modo pi? sicuro di applicare quest’ambiente acquoso ben definito ad una superficie specifica (materiali gelificanti, gel rigidi, macro- e micro-emulsioni, tecniche di idrofobizzazione temporanea). Anche noi ci siamo focalizzati su questo secondo aspetto. Il nostro approccio deriva da questa considerazione, basata su informazioni ben documentate acquisite per la pittura acrilica: l’acqua diffonde velocemente attraverso lo strato, sostanzialmente attraverso diffusione in senso verticale. Per questo, qualunque mezzo capace di ridurre il tempo di contatto dell’acqua con la superficie da trattare, garantir? un’applicazione pi? sicura, con meno interazioni. In altri casi i solventi organici possono essere utilizzati per la pulitura superficiale in presenza di materiale di deposito idrofobo, come alternativa alle soluzioni acquose contenenti tensioattivi, o per pi? complessi interventi di rimozione di sostanze filmogene. Un approccio simile, applicazione del solvente e micro-aspirazione, potrebbe funzionare altrettanto efficacemente a minimizzare il rischio di diffusione, rigonfiamento e ‘leaching’. Per questa ragione si discute anche come il sistema possa essere modificato per diventare idoneo all’uso coi solventi.画面が切り替わりますので、しばらくお待ち下さい。
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