Discorso della servit? volontaria Il contr'uno - AQA1! オンラインショッピング

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Pamphlet clandestino per parecchio tempo, il “Discorso sulla servit? volontaria” (o il “Contr'Uno”) fu scritto da La Bo?tie attorno ai ventidue anni. In esso non vi sono appelli al popolo perch? si liberi dal tiranno ma la constatazione dell'assurdit? della condizione dei sudditi, che forse vale molto di pi? di tutti gli inviti alla rivolta fatti nella storia dai vari tribuni del popolo. L'autore sostiene che qualunque tiranno detiene il potere fintanto che i suoi sudditi glielo concedono. La libert? originaria concessa all'uomo per natura sarebbe stata abbandonata dalla societ?, che una volta corrotta dall'abitudine, avrebbe poi preferito la servit? del cortigiano alla condizione dell'uomo libero, che rifiuta di essere sottomesso e di obbedire. La Bo?tie non propone alcuna ricetta per il cambiamento del potere, non si fa partigiano di alcuna fazione; ci? che gli sta a cuore ? riflettere su una situazione paradossale pressoch? inspiegabile e tuttavia ovvia e normale della vita di ogni uomo: l’accettazione del dominio. A ben vedere dunque il “Discorso sulla servit? volontaria” non ? un pamphlet usabile dai militanti, ma una riflessione sul potere e sull'uomo pi? adatta a turbare che a dare certezze, pi? fonte di meditazione che di rivoluzione, pi? una condanna dei servi che dei tiranni; o per meglio dire ? la condanna di quanto ognuno dei due, servo e tiranno, fa per il mantenimento dell'altro. Il pensiero di La Bo?tie fu tuttavia ripreso dai movimenti di disobbedienza civile, che trassero dal concetto di ribellione alla servit? volontaria il fondamento del proprio strumento di lotta. ?tienne de la Bo?tie fu infatti uno dei primi a proporre la non collaborazione, e quindi una forma di disobbedienza nonviolenta, come arma realmente efficace.画面が切り替わりますので、しばらくお待ち下さい。
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