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Filippo IV fu l’interprete della malinconia di un impero, quello spagnolo, che, nel giro di qualche decennio, oscill? tra apogeo e declino, tra delirio imperialistico e speranza di restare il centro del mondo, tra sfarzo e decadenza. Regn? dal 1621 al 1665, un periodo sconvolto dalla guerra dei Trent’anni (1618-1648), da rivoluzioni e trasformazioni socio-economiche che colpirono tutta l’Europa. Nei primi vent’anni del suo regno fu il sovrano della prima e unica grande potenza mondiale della storia. Ma a met? secolo quella potenza era gi? in declino, il mondo stava cambiando: nuovi protagonisti si affacciavano sulla scena. Tuttavia Filippo si dimostr? uno statista di primo piano, capace di gestire uno dei periodi pi? travagliati della storia dell’impero su cui “non tramontava mai il sole”. La sua epoca fu l’apoteosi del barocco e Madrid ne fu la capitale: nella vita e nella societ? di Corte, nel suo cerimoniale, esempio e modello per Versailles; nel mecenatismo del re e del suo favorito Olivares; nelle vite parallele di Filippo, Rubens, Velazquez e Calderon. Gli eccessi del tempo si riflettevano nelle stanze dei suoi palazzi: la sessualit? di Filippo fu sfrenata, tanto che qualcuno lo defin? “sultano poligamo”. Fu attratto da donne nobili e popolane, prostitute, attrici, cantanti. Ebbe molti figli, legittimi e non: alcuni morirono appena nati o bambini. Ebbe una vita familiare sfortunata, colpita da lutti che lasciarono un segno indelebile su di lui, malinconico come il suo impero.画面が切り替わりますので、しばらくお待ち下さい。
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