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? poco pi? che un bambino Gianni De Michelis quando resta folgorato dalla politica, una ≪malattia? scrive Paolo Franchi, giornalista di lungo corso ?che non contempla guarigioni, specie per chi l’ha fatta fin da ragazzo≫. Proprio dagli esordi sul palco di una manifestazione veneziana prende avvio il ritratto di un personaggio tra i pi? singolari dell’Italia repubblicana. Con stile brillante e ritmo serrato, Franchi orchestra sapientemente una sarabanda di ricordi, aneddoti e riflessioni che ? allo stesso tempo un viaggio nel dietro le quinte della storia del Paese a cavallo tra due secoli. Influenzato dal clima di fervore intellettuale che respira in casa, De Michelis non si fa cogliere impreparato dall’epoca della grande trasformazione. Convinto che non si possa far politica senza conoscere come si produce e si distribuisce la ricchezza, affianca gli operai del Petrolchimico di Marghera, ? alla testa di mille battaglie, riesce a farsi eleggere nella sua Venezia, prima di spiccare il volo al fianco di Bettino Craxi. Ministro delle Partecipazioni statali, del Lavoro e poi degli Esteri, interpreta ogni ruolo da refrattario agli schemi e innovatore dai mille volti che rivivono in questa cavalcata attraverso i decenni, dal Gianni ≪Bellachioma≫ descritto da Giampaolo Pansa al ≪pi? grande ministro degli Esteri italiano≫, come lo defin? uno dei nostri pi? importanti diplomatici. Non sapr? per? avvedersi dei primi, sinistri scricchiolii di un sistema politico e istituzionale che verr? spazzato via da Tangentopoli. Conserver? fino alla fine, invece, una spiccata lungimiranza sui processi globali che lo porter? a prevedere, in tempi non sospetti, la necessit? di una ≪governance multilaterale del mondo multipolare≫, intuendo il pericolo di un altro conflitto planetario: ≪un mondo cos? ? troppo pesante anche per le spalle degli Stati Uniti; non pu? essere governato da un Paese solo≫.画面が切り替わりますので、しばらくお待ち下さい。
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